Audio Effetti informa i suoi clienti, in particolare i fonici di presa diretta e tecnici dello spettacolo, che a partire dal 1° Luglio 2022 la
banda da 698 a 790 MHz non è più utilizzabile per i radiomicrofoni poiché è stata assegnata ad altri servizi, come da regolamentazione del Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze.
Il Piano Nazionale di Ripartizione delle Frequenze, conosciuto anche nella sua forma abbreviata come PNRF, è un piano regolatore valido su tutto il territorio nazionale che attribuisce a diversi tipi di servizi le varie bande di frequenza su cui operano i dispositivi radio/televisivi e le infrastrutture broadcast (ponti radio) su cui si basano.
Detto in altre parole, indica per ciascun servizio, nell'ambito delle singole bande, l'autorità governativa preposta alla gestione delle frequenze, le principali utilizzazioni civili, pianifica le assegnazioni delle stesse e stabilisce le condizioni tecniche di uso dello spettro elettromagnetico. Il PNRF ha subito tantissime modifiche, soprattutto nel corso degli ultimi anni, per far fronte alla diversa occupazione di banda conseguente alle nuove tecnologie, in primis i telefoni cellulari ma anche il digitale terrestre.
Questa riassegnazione delle bande di frequenza, se dà un lato ha regolamentato quella che poteva essere definita una vera e propria giungla, ha creato non pochi grattacapi agli operatori del settore, che in breve tempo hanno dovuto adeguarsi e incominciare a lavorare - quando hanno potuto - su frequenze diverse, scontrandosi con problematiche legate ad interferenze dovute a spettro elettromagnetico "contaminato" spesso non risolvibili, se non con espedienti che eludono le normative.
Sottolineiamo "quando hanno potuto" poiché, come sappiamo, i radiomicrofoni sono venduti secondo banchi, o blocchi di frequenze (VHF ma soprattutto UHF) che si scelgono al momento dell'ordine e con il riassetto delle stesse non è detto che le nuove siano supportate dagli apparecchi già in loro possesso, col risultato - nel caso peggiore - di doverli letteralmente buttare, o aggiornare a costi talvolta esagerati.
La banda da 698 a 790 MHz che è stata interdetta era molto utilizzata dagli operatori prima che fosse destinata al 4G, soprattutto da quando sono stati costretti a scendere sotto gli 800 MHz nel 2013 a seguito dell'avvento del DVB-T. Del resto, il micro-range libero da 734 a 736 MHz è troppo vicino a servizi interferenti, oltre ad avere una larghezza di soli 2 MHz, non idonea alle esigenze di occupazione delle aziende del settore.
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