Utilizzare le più recenti tecnologie multimediali in un museo permette di esporre, valorizzare e comunicare il patrimonio culturale in modo molto più coinvolgente e proiettato verso il futuro. Coglierne i vantaggi e le sfide risponde alla necessità di creare esperienze di visita interattive e personalizzate.
Il museo è uno dei luoghi che permette di sperimentare una varietà di soluzioni audio/video che vanno dalle più semplici alle più ardite, soprattutto grazie all’accresciuto interesse per le mostre d’arte dalle forti connotazioni digitali, che hanno un obiettivo ben preciso: coinvolgere emotivamente il visitatore in modo che possa arrivare a “perdersi” in un mondo fantastico vivendo un’esperienza indimenticabile.
Attraverso l’uso di videoproiettori, pavimenti e pareti LED, effetti luminosi e impianti audio multi-zona perfettamente armonizzati e sincronizzati fra di loro si è in grado, infatti, di creare un’esperienza immersiva unica. Con totem e display IFP interattivi il visitatore è guidato tramite una tecnica di comunicazione molto efficace, lo storytelling, e allo stesso tempo coinvolto in una nuova visione interpretativa dell’opera d’arte. Sì, perché un faretto per illuminare un dipinto e una didascalia accanto non sono più sufficienti...
Audio Effetti è pronta a mettere in campo le migliori soluzioni tecnologiche per affrontare la grande sfida del futuro. In questa prima puntata affronteremo la parte video, a seguire le soluzioni audio e luci.
Sebbene le soluzioni digitali di ultima generazione, in particolare LED wall, Video wall e totem/tavoli multimediali realizzati con display interattivi (IFP) stiano aprendo nuove possibilità e arricchendo l’esperienza dei visitatori, il videoproiettore gioca ancora oggi un ruolo importante nelle installazioni multimediali per i musei.
La possibilità di proiettare immagini molto grandi, l’elevata luminosità/contrasto e l’affidabilità dei videoproiettori laser di ultima generazione garantisce un’esperienza di grande effetto per i visitatori, dove centinaia di piccoli particolari sono portati a dimensioni gigantesche.
Questi apparecchi offrono una luminosità superiore a quella dei tradizionali modelli a lampada e garantiscono un funzionamento fino a 20.000 ore senza necessità di manutenzione. Nonostante l’uso intensivo di un museo, il tempo disponibile viene ottimizzato, poiché non c’è bisogno di sostituire lampade o filtri: un bel vantaggio anche in termini economici.
Sony produce videoproiettori facili da installare in qualsiasi angolazione (anche su un lato o capovolti), che riempiono gli spazi e gli ingressi delle gallerie d’arte con immagini vivide e ricche di dettagli. Luminosità e contrasto straordinari assicurano colori vivaci, bianchi brillanti, toni medi dettagliati e neri profondi, senza alcun bisogno di abbassare le luci della sala. Fra i vari modelli in catalogo, ne segnaliamo due in particolare, uno ad ottica fissa e uno ad ottica intercambiabile.
Il primo è il VPL-PHZ61, un apparecchio luminoso per la sua fascia di prezzo (7000 lumen), dal design compatto e incredibilmente leggero, che lo rende discreto e facile da integrare negli ambienti AV dei musei. Il fatto poi di poter gestire segnali d’ingresso 4K (anche se la sua risoluzione è di 1920 x 1200 pixel), semplifica l’utilizzo in configurazioni multiscreen con schermi secondari LCD.
Le impostazioni intelligenti del videoproiettore si adattano all'ambiente grazie a un sensore di luminosità. Regolano automaticamente i parametri per ottenere immagini migliori e risparmiare energia.
Il secondo modello, ad ottica intercambiabile, è il VPL-FHZ80/B, considerato il più piccolo e leggero dei videoproiettori laser 3 LCD nella sua categoria. Pur essendo più grande del modello VPL-PHZ61 e leggermente meno luminoso, la possibilità di cambiare le ottiche lo rende adattabile praticamente a qualsiasi tipo di ambiente chiuso a diverse distanze di proiezione.
€ 5.100,70
Prezzo di listino da scontare (IVA esclusa)€ 7.186,00
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Per l’installazione a soffitto in modalità upside down o a parete di questo, o altri apparecchi simili, puoi affidarti alle staffe celexon. Ne esistono di vari tipi, di altezza fissa o regolabile, diverse per peso sopportabile e caratteristiche tecniche.
Negli ultimi anni si stanno facendo sempre più numerose le richieste di dispositivi di comunicazione dinamica come i LED wall. Uno dei principali motivi per cui i musei scelgono d’installarli è la loro affidabilità, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, anno dopo anno: ma non è l’unico.
I videoproiettori, infatti, richiedono centinaia di mq di superfici sulle quali proiettare, che non sempre sono così semplici da ricavare all’interno degli spazi disponibili. Anche la flessibilità d’installazione gioca la sua parte, tenuto conto che alcuni LED wall sono indicati anche nell’uso outdoor, ad esempio per mostre all’aperto, dove il videoproiettore avrebbe qualche problema in più in caso di maltempo.
Tipicamente si usano display con moduli di passo intorno a 2.5 mm, o anche inferiore, per pareti LED che possono arrivare a 8 - 10 m di base, da abbinare eventualmente a LFD 4K da 75” o 86” per le sale più piccole.
Una serie di prodotti particolarmente adatti allo scopo è la EasyPro di EGO Display, in particolare i modelli di passo 2 e 2.5, caratterizzati da un cabinet sottile (55 mm di spessore) e leggero (2,3 kg) realizzato in materiale plastico e pannelli magnetici che consentono un rapido assemblaggio, con manutenzione sia frontale (per l’eventuale sostituzione dei moduli) che posteriore per l’elettronica. Il cabinet a sviluppo verticale misura 320 x 480 mm e ospita 3 moduli.
Altre caratteristiche di spicco sono l’utilizzo di LED Black SMD 1515, scala di grigi a 14 bit, temperatura del colore di 8300 K, una frequenza di refresh di 3840 Hz e un angolo di visione di 160° orizzontali e 140° verticali. Facilissimi da installare, sono ideali per le sale dei musei; la luminosità di 500 nit non lascia dubbi sull’utilizzo indoor, anche se poi all'atto pratico sembrano molti di più.
Chi volesse invece puntare sull’interattività, potrà attingere al catalogo di monitor IFP (touch) Philips PPDS della serie T, basati su Android, integrati eventualmente nelle strutture dei totem multimediali. Anche in questo caso, ampia possibilità di scelta: diagonali fino a 86”, da WXGA a 4K di risoluzione, da 10 a 20 tocchi contemporanei e interazione utente semplificata con la modalità kiosk, pensata proprio per queste applicazioni.
A questo punto è doveroso parlare anche di realtà estesa, basata su tecnologie che modificano l’ambiente circostante per coinvolgere i visitatori in modo più immersivo.
In particolare, la realtà estesa (xR, Extended Reality) è – per così dire – l’ultima frontiera tecnologica cui i direttori dei musei e gli organizzatori delle mostre stanno puntando, perché in grado di conciliare la realtà con il mondo virtuale. Comprende più tecnologie: la realtà virtuale (VR), la realtà aumentata (AR) e la mixed reality, che è l’unione di elementi di VR e AR.
La xR fa uso di scenografie realizzate appunto con LED wall ad alta risoluzione che fanno parte di un ambiente virtuale a 360°. I soggetti reali, i visitatori in questo caso, si muovono su un background completamente virtuale e interagiscono con esso; di fatto, camminano su pavimenti a LED che proiettano una qualsivoglia immagine in movimento strettamente correlata con le altre in modo tale da creare l’effetto profondità ed il background voluto. Questi set possono essere anche completamente arredati aumentando così l'effetto realistico per conferire una ancor maggiore percezione della realtà.
Yes Tech fornisce soluzioni da studio xR immersive ultra-HD basate sui modelli delle serie MG7S e MG6S. Questi display HDR ad elevato refresh rate, idonei per utilizzo indoor e outdoor, possono essere utilizzati infatti anche come pavimenti LED per gli ambienti virtuali o per costruire lo sky curtain. Consentono di modificare l’ambientazione delle scene con un considerevole risparmio di costi e tempi e garantiscono la perfetta fusione tra scena reale e virtuale.
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€ 1.052,00
Prezzo di listino da scontare (IVA esclusa)L'utilizzo dei media server nei musei è un altro degli argomenti che negli ultimi anni ha riscosso un grande interesse. I media server possono essere utilizzati on site come struttura per centralizzare la sorgente delle informazioni al fine di migliorare la fruizione del bene e permettere al visitatore di accedere più facilmente ai contenuti. Naturalmente, l’utilizzo di un media server deve essere pensato in relazione all’apparato comunicativo del museo, per inserirsi quanto più possibile in maniera omogenea.
Un esempio di media server è il PixelHue X400, un prodotto nuovissimo di fascia hi-end dotato di processore Intel di ultima generazione, scheda madre e doppia scheda grafica di classe server ad alte prestazioni.
X400 consente la riproduzione ed editing in tempo reale di tutte le categorie di media, inclusi video, immagini, audio, pagine web e dispositivi di acquisizione. Totalmente modulare, comprende più schede di input e output per gestire fino a 6 x 4K o 24 x 2K uscite da una singola unità server.
Basato su una scheda grafica avanzata per offrire notevoli capacità di decodifica e rendering hardware, X400 effettua la decodifica hardware di video UHD 8K a 60 fps e la riproduzione fluida simultanea di più video 4K a 60 fps. Il controllo dell’unità avviene o tramite protocollo TCP/UDP o il software di riproduzione multimediale professionale Pilot MS3 integrato.
Con il supporto di numerosi formati di decodifica video, il server multimediale X400 diventa la soluzione di riproduzione ed elaborazione video senza precedenti per le mostre più coinvolgenti e le più creative applicazioni di visualizzazione.
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Prezzo di listino da scontare (IVA esclusa)Per maggiori informazioni contatta il tuo agente di zona o scrivi una mail a [email protected].