Quando le mirrorless non bastano più…

25 luglio 2024
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Da anni i content maker utilizzano le mirrorless per alcune produzioni cinematografiche indipendenti, pubblicità, vlog, video musicali, matrimoniali e aziendali, documentari e altro. Compatte, leggere e versatili, hanno il loro punto di forza nell’alta qualità d’immagine che sono in grado di restituire, grazie ai sensori full frame e a una vasta scelta di obiettivi originali o di terze parti. Tuttavia, presentano ancora dei limiti che spingono i professionisti a preferire videocamere dedicate come le Blackmagic Design Cinema Camera o Pocket Cinema Camera. Vediamo perché…

Negli ultimi anni, il progresso tecnologico ha fatto passi da gigante. Quella che una volta era una semplice macchina fotografica, pur di ottima qualità, oggi è sempre più spesso un apparecchio ibrido, con una sezione video tanto potente quanto quella dedicata alle still picture. 

Alle mirrorless di ultima generazione, soprattutto quelle in formato full frame, sembra che non manchi più nulla. Ricordiamoci però che, salvo qualche eccezione, si tratta pur sempre di apparecchi nati per l’uso fotografico in grado di registrare anche video e pertanto presentano dei limiti, o dei compromessi, che a volte non sono accettabili, oppure semplicemente non dispongono di funzionalità specifiche per la produzione video professionale. 

Quando le mirrorless non bastano più, si deve giocoforza ricorrere a strumenti dedicati, le versioni digitali ultramoderne delle famose macchine da presa (o cineprese) analogiche, che oggi hanno un prezzo confrontabile, se non inferiore, a quello delle mirrorless, proprio come nel caso delle Blackmagic Design Pocket Cinema Camera (4K, 6K G2, 6K Pro) e Cinema Camera 6K.  

Blackmagic Pocket Cinema Camera 4K - Portable digital film camera with 4k resolution image sensor, MFT lens mount

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Un primo limite che affligge ancora molte mirrorless è rappresentato dai fatidici 4 GB di dimensione massima del file o 30 minuti di girato, oltre il quale non si può più riprendere se non interrompendo la registrazione e iniziandone una nuova. I 4 GB sono il limite massimo che un file può raggiungere su un supporto a stato solido formattato FAT32. 

Nonostante le limitazioni di questo file system, FAT32 è ancora molto utilizzato per alcune situazioni specifiche grazie alla sua ampia compatibilità. Se si devono archiviare file più grandi, bisogna necessariamente considerare formati diversi (ad esempio HFS+ su Mac e ExFAT su Windows) o registrazioni su dispositivi esterni.  

Come accennato poco sopra, quasi tutte le fotocamere mirrorless non consentono di registrare video più lunghi di 29 minuti e 59 secondi. Questo succede per diversi motivi, anche di natura commerciale, che non approfondiremo qui. Principalmente è legato al surriscaldamento del sensore e di altre parti interne, o alla gestione della memoria.

Blackmagic Pocket Cinema Camera 6K G2 - Next generation handheld 6K digital film camera with interchangeable lenses

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Ebbene, le Blackmagic Design non presentano queste limitazioni. Registrano infatti i file in formato Blackmagic RAW a 12 bit, sempre più diffuso, utilizzabile su tutti i sistemi operativi con la compatibilità garantita grazie al pacchetto Blackmagic RAW SDK, scaricabile gratuitamente. I file sono compatibili con tutti i software di post-produzione, compreso DaVinci Resolve Studio per svolgere montaggio, correzione colore, post-produzione audio e VFX, già incluso! 

Le Blackmagic Pocket Cinema Camera registrano su schede SD, UHS II e CFast 2.0 (o su drive esterno tramite porta USB-C) in formato 4K o 6K per oltre un’ora su una singola scheda UHS II da 256 GB! 

Tempi così lunghi comporterebbero comunque seri problemi di surriscaldamento sulle mirrorless, un altro dei grandi limiti che presentano questo tipo di fotocamere, soprattutto quelle delle generazioni precedenti, dovuto al fatto che il sensore d’immagine è sempre aperto durante la registrazione e i circuiti interni preposti all’elaborazione delle immagini svolgono un compito gravoso, soprattutto a risoluzioni uguali o superiori a 4K, dove il calore prodotto non riesce a essere dissipato in maniera efficace, provocando l’arresto della macchina stessa. 

Solo ultimamente i modelli più costosi sono stati dotati di apposita ventola interna, cosa che invece sulle Blackmagic Design è disponibile da sempre. Nessuno ha mai rilevato problemi di surriscaldamento su queste videocamere.

Grazie al sensore ampio, FF nel caso della Cinema Camera 6K, è possibile lavorare in vari formati cinematografici e rapporti d’aspetto senza sacrificare la qualità delle immagini. Ad esempio, è possibile utilizzare l’intera area del sensore per un’immagine open gate 3:2 o optare per la finestra Super 35 per un look più tradizionale. Le concorrenti mirrorless sono un po’ meno versatili da questo punto di vista.

Per minimizzare la granulosità e il rumore delle immagini, pur mantenendo l’intera gamma dinamica del sensore, le cineprese digitali palmari Blackmagic Cinema Camera sono dotate di doppio ISO nativo fino a 25.600, caratteristica apprezzata da molti videomaker e fotografi professionisti, poiché offre maggiore flessibilità nella gestione dell’esposizione. Soltanto Panasonic ha adottato questo sistema sui suoi modelli FF.

 

Blackmagic Pocket Cinema Camera 6K Pro - Advanced digital film camera with 6K sensor, EF lens mount, built in motorized ND filters

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Un altro vantaggio delle Blackmagic è dato dall’ampio LCD touch da 5”, ad angolazione variabile per tutti i modelli esclusa la più piccola Pocket Cinema Camera 4K. Le mirrorless, anche quelle più costose, dispongono mediamente di un monitor LCD touch da 3”, e capite che 2” di differenza sulla diagonale nel caso di schermi di queste dimensioni fanno realmente la differenza, senza contare il modo in cui sono organizzate le informazioni visualizzate, molto più immediato nel caso dei prodotti Blackmagic Design, che sfruttano un proprio sistema operativo: Blackmagic OS. 

I controlli aggiuntivi sono subito accessibili, a differenza di alcune mirrorless che li nascondono in complessi menù, che possono superare facilmente le 300 voci!

Un’utile caratteristica di cui dispone la Pocket Cinema Camera 6K Pro è il controllo per i filtri ND motorizzati a 2, 4, e 6 f/stop, di cui le mirrorless, salvo un paio di eccezioni, non dispongono: bisogna quindi acquistarli separatamente ed avvitarli poi sull’obiettivo oppure utilizzare appositi filter mount tra la baionetta e l’obiettivo. Questi filtri servono per ridurre la quantità di luce che attraversa l'obiettivo.

 

Blackmagic Cinema Camera 6K - Next generation, handheld 6K digital film camera with 6048 x 4032 full frame high resolution HDR sensor

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Parlando invece di una caratteristica che all’apparenza può sembrare banale, le Blackmagic Pocket Cinema Camera consentono di riprendere video in verticale nei rapporti d’aspetto come 9:16 e 4:5. Quando si importano i file su DaVinci Resolve, le clip vengono taggate come verticali in modo da apparire correttamente sulla timeline. 

In genere, la quasi totalità delle mirrorless riprende i video solo in orizzontale (nel senso che non hanno la rotazione automatica dei video, come invece avviene per le foto), e nel caso le si utilizzasse in verticale bisognerà effettuare la conversione in fase di post-produzione, un passaggio in più che richiede tempo.

Da ultimo, vogliamo accennare alla versatilità nelle connessioni. Nonostante le Pocket Cinema Camera siano piccole e portatili, offrono numerose connessioni per audio, monitoraggio e alimentazione. Nel primo caso prevedono una connessione mini-XLR con alimentazione Phantom 48V per microfoni professionali, quando le fotocamere senza specchio hanno solo un ingresso audio mini-jack da 3,5 mm di tipo consumer (che comunque non manca nelle Blackmagic Design), un’uscita HDMI di dimensioni standard e l’utilissima presa di alimentazione esterna a 12 V ad aggancio sicuro, mentre solo alcune mirrorless supportano l’alimentazione esterna USB-C durante il funzionamento, in quanto normalmente si usa per la ricarica della batteria.

 

Info: www.blackmagicdesign.com

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